Il territorio

l territorio di Montella è ricco di boschi, che, specialmente in passato hanno rappresentato un’enorme risorsa.

RISORSE BOSCHIVE

Il territorio di Montella è ricco di boschi, che, specialmente in passato hanno rappresentato un’enorme risorsa. Si ricorda ancora di un recente passato il via vai dei muli che trasportavano il legname per i sentieri di montagna, le caratteristiche carbonaie, costituite da pile di legna disposte con grande maestria, che venivano accese per produrre il carbone da usare come combustibile. Nei boschi di Montella è possibile trovare una discreta varietà di funghi comestibili, come i gustosi porcini e i chiodini. Inoltre nel territorio è presente il Tartufo Nero di Bagnoli Irpino, paese limitrofo noto appunto per il suo tartufo (nome scientifico Tuber mesentericum), il quale è molto apprezzato per il suo inconfondibile aroma. Origano, fragoline, more e mirtilli sono altri prodotti che è possibile raccogliere nei boschi di Montella.

PASTORIZIA E TRANSUMANZA

Gli allevamenti di ovini e bovini rappresentano un’altra importante risorsa per Montella. Inoltre il contesto ambientale in cui vivono gli animali ne garantisce una carne gustosa, un ottimo latte e quindi ottimi formaggi. L’allevamento bovino di tipo brado è caratterizzato dalla transumanza del bestiame. Le mandrie sono costituite per la maggior parte da razza podolica puglese ed in minor quantità dalla razza bruno alpina e da prodotti di incrocio. Molti sono gli allevatori che praticano la transumanza. Gli spostamenti avvengono in base a contratti di fida pascolo con il Comune ove si intende far pascolare i propri capi. Gli allevatori di Montella effettuano in genere la transumanza di un migliaio di bovini verso i luoghi della Puglia. Il bestiame viene condotto nell’agro pugliese attraverso i trattori, all’inizio dell’inverno per ritornare sui pascoli locali tra la primavera e l’estate rispettando il calendario degli usi civici. Altri allevatori, la parte meno cospicua, effettuano la transumanza tra la Puglia e l’Abruzzo. Tranne che in rarissimi casi, la transumanza viene effettuata a piedi, attraverso i trattori, antichi sentieri demaniali che in origine erano larghi fino a 60 metri. Si percorrono fino a 30 Km al giorno per poi sostare in appositi recinti, costruiti lungo i trattori. Durante il periodo primaverile ed estivo gli spostamenti avvengono di notte, per evitare il caldo del giorno. Giunti a destinazione, cioè ai pascoli avuti in concessione, le mandrie finalmente sono lasciate libere di pascolare. In adiacenza ai pascoli in genere vi sono anche delle costruzioni utilizzate dagli allevatori come loro ricovero e come luogo di lavorazione di una parte del latte prodotto. La mungitura avviene manualmente. La produzione di latte è da considerarsi irrilevante perché il bestiame che si alleva è in genere destinato alla produzione di carne. Nella mandria viene immesso, per la monta, un toro ogni 50 vacche. I parti avvengono in modo naturale con intervalli di 15-16 mesi. L’alimentazione consiste prevalentemente dalla flora pabulare dei pascoli, integrata, durante il periodo invernale, con fieno, paglia e castagne di scarto. I pascoli, la cui qualità alcune volte è carente sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo, sono prevalentemente costituiti da erba medica, sulla, trifoglio sguarroso e alessandrino, veccia, lupinella, favella consociala all’avena. Tra le graminacee sono considerale ottime foraggere l’Olium perenne, la Gaudinia fragilis, l’Agroslis alba.

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